destionegiorno
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Nato a Lugo di Ravenna, 11 febbraio 1951. Progettista meccanico, debbo dire che il mio lavoro è molto soddisfacente per creatività. Amo la pittura e scultura, ogni tanto cerco di riprendere la mano facendo qualcosa, l'ultimo mio lavoro in pittura è un affresco in camera da letto, in scultura è una ... (continua)
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Vincumali
Le sue 155 poesie
Uno sguardo gettato sul viso accarezza la pelle,
un velato sorriso risponde arricciando le gote,
non contan parole,
l’intesa è un discorso d’amore.
Il tempo si ferma,
lui stesso ti osserva dall’alto,
intorno il vuoto assoluto,
testimone
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Rifletti la sera, quando il capo s’adagia al guanciale,
su quel che nel giorno parole ch’hai udito,
di quel che di traccia è rimasto sopito
e quel che d’impronta ha lasciato alla mente.
Son lampi sfumati in figure tradotte al vociare,
avanzi di
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Senti lo scorrer nell’aria di lievi note,
andante leggero, d’impulso si scuote,
si leva, s’impenna, s’adagia ancor piano,
poi tende la china con canto soprano.
Un’aria leggiadra in armonica intesa,
una foce di fiume, nel mare distesa,
un
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Frùscia la fronda nell’ondeggiar al vento,
braccia protese a seguirne il canto,
mesce nell’aria all’agitar del tempo,
ogni fragranza disseminata in campo.
Senti il calar del sole, ogni suono
La mente associa nature variopinte,
ch’al volger
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Quanto tormento per chi non sente più la fame,
per chi di lacrime la traccia ha sol rimasto,
per chi del male ch’al sangue ha ricevuto
ed innocente muore, perché gl’è dato guasto.
Quante parole dette e non di fatti all’alto clero,
demandare al
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Nulla di più è cosa bella e grata,
ch’al veder il tuo sorriso impresso,
gioia mi dona come note di sonata,
ch’all’amor ‘gnì gesto vien concesso.
E’ per concesso le reminiscenze vanno,
nell’antro della mente a riguardar appunti,
che nella
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Pennellate di lemmi sfumati in note,
tinte, ch’al seguirne il tratto danno sequenza,
chi le redige, ascolta nel silenzio della mente,
i timbri c’ogni parola, fan d’arte all’eloquenza.
Il precetto di quest’arte è nel narrare,
nel come d’un
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E’ quel sogno segreto che freme nel petto,
t’insegue come ombra al passar delle ore,
t’infetta i pensieri che colgon la mente
e come brocca forata, fuoriuscir dell’umore.
Non conta esser forti a contrasto la fiera,
più la pressi, più s’accorta
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Con larghe volute dolcemente lei scende,
sino al planare sul dorato lido,
punge la sabbia al passar dell’onde,
scrolla le ali emettendo uno strido.
Seguendo il richiamo d’amor manifesto,
d’un balzo gl’è accanto con fare giulivo,
ritmando lo
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Si accende lo schermo, sussurri e parole mai dette
che rendon piacere, pensieri e sogni nel vento perduti.
Lontananza e desiderio, struggenti parole che gonfiono il cuore,
stringono il nodo che lega la gola lasciando al vento messaggi d’amore.
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Qual pensiero mai grande fu fatto,
che per un attimo l’immagine alla mente mia impressa eterno vale,
seppur d’un lampo sia mai grande amor siffatto,
ch’al tocco tuo ogni giudizio more ed al giudicante eterno pare.
Eterno è grande, ma seppur ciò
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Chiudere gli occhi,
abbandonarsi al pensiero di chi vicino a te lo stesso desiderio ha.
Forse il cuore non lascia ciò che deve,
trattiene a sé ogni sussulto per le carezze avute,
ad ogni bacio un sussulto nuovo,
ad ogni sguardo il desiderio mio
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Il vento riporta solo parole disperse,
silenti ricordi ripresi da quel ch’è narrato,
sfumate al giudizio di gesta ricorse
dal tempo comune, a quel che fu stato.
Sono racconti riposti nell’antro del senno,
apparenze fugaci dai contorni dissolti,
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Lento l’udir al rintoccar di mesti passi,
nessun sussurro ma odi frusii di vesta,
a capo chino accompagnar appresta
ricordar chi fù, mastro di malta e sassi.
Arduo pensar a ciò che vedo sia vero,
l’angoscia accresce con sospiri e pianti
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Tutto al veder lontano tranquillo pare,
eppur qualcosa cambia al vicinar dell’ombra,
lento il passaggio nell’affondar al mare,
ad arrossar ”gni cosa tutto sembra.
Scende un afono silenzio al brillar dell’onde,
fruscii di schiume e sussurar
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